Andrée e Sylvie si conoscono alla scuola elementare. Giocano, fanno i compiti, si scrivono lettere. Ricevono dagli adulti l'appellativo di "inseparabili" e scoprono fin da subito di esserlo davvero.
La loro storia attraversa la prima metà del Novecento francese: la guerra, i disfattisti, Dio, i buoni costumi, i “colpi di fulmine sacramentali” riempiono i loro discorsi d'infanzia. Se in un primo momento sembra essere Sylvie la più costretta dentro le regole sociali e familiari, sarà
Andrée - bambina vivace, strana, “eccezionale” - a diventare un’adolescente e poi un’adulta schiacciata dal destino prescritto per lei: le è assegnato il compito di essere la seconda delle otto figlie dei Gallard ed ogni guizzo, ogni divergenza deve essere appianata. Sylvie segue Andrée con occhi innamorati e fedeli: è la supertestimone che conduce fino a noi la sua storia, una storia che svela come il candore immacolato può coprire fino a soffocare, ma che la scrittura e la letteratura possono ridare vita. Da qui le loro lettere, la loro fantasia, il loro amore:
“Ed è sempre felicità ad ogni pagina, felicità in caratteri ogni volta più grossi […] Caro passato, caro presente, mia cara inseparabile”.